Esame parassitologico delle feci, a cosa serve?
L’esame parassitologico delle feci è finalizzato alla diagnosi di infezioni intestinali (parassitosi) che si manifestano con diarrea, crampi, occlusione intestinale, dimagrimento e anemia. Viene effettuato attraverso la ricerca nelle feci dei parassiti e delle loro uova: elminti (uova e/o larve), protozoi come Giardia intestinalis, coccidi (Cryptosporidium parvum, Isospora belli, Cyclospora cayetanensis).
L’esame si rivela utile, e spesso necessario, soprattutto per il viaggiatore internazionale di ritorno da zone a rischio (Paesi tropicali in via di sviluppo), ma è di fondamentale importanza anche per l’identificazione di alcuni parassiti “nostrani”, comunque ubiquitari.
È consigliabile eseguire l’esame su 3 campioni di feci, raccolte in 3 giorni diversi, nell’arco di 7-10 giorni. Questa procedura aumenta le possibilità di trovare eventuali parassiti, la cui emissione nelle feci non è costante.
È necessario che il paziente fornisca al laboratorio informazioni sulla sintomatologia, sulla provenienza, sui soggiorni all’estero e su eventuali infezioni pregresse.
Normalmente, i parassiti devono essere assenti. In ogni caso, è importante che i risultati delle analisi vengano valutati nell’insieme dal medico di fiducia, che conosce il quadro anamnestico del proprio paziente.
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